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13.8.11

Vite non romanzate di Dino Campana




"Nel 1916 incontravo Dino Campana. Perché non ho mai scritto quest'altra più tragica storia? Ritroverei, se la riscrivessi finalmente, le lacrime di quel tempo?
Con le lacrime ci si libera. Forse per questo, per non recidere da me la vitalità del ricordo, non ho mai raccontato quei miei mesi favolosi col poeta folle (...)"

Sibilla Aleramo*


Dino Campana a Leonetta Cecchi Pieraccini
Firenze 4 Gennaio 1918

Gentlma Signora,
Io amo tanto Sibilla e il troppo amore mi ha fatto dire delle sciocchezze.
La prego di perdonarmi come Sibilla mi ha perdonato.
Con ogni stima.

di C. Pariani, da Vite non romanzate di Dino Campana

Campana chiamava la scrittrice (Sibilla Aleramo) "una donna molto intrigante", l'accusava della nuova prigionia. Le addebitava avventure con i medici e infermieri; ed intrighi in suo danno "per il bisogno di ditruggerlo". La udiva gioire in lascivi amplessi. Proseguivano vecchie trame per le quali partecipando a concorsi non riusciva e rimandavano i documenti senza spiegazioni. Spesso molestava o irritava qualche compagno. Una volta schiaffeggiò l'infermiere di guardia (...).


* Il 14 Agosto del 1876 nasceva ad Alessandria Rina Faccio (Marta Felicina) in arte Sibilla Aleramo da Ambrogio Faccio, ingegnere ed Ernesta Cottino.